Bologna Outdoor #01 | Rocchetta Mattei
Ogni mese ti porto con me a scoprire un luogo immerso nella natura che puoi raggiungere da Bologna
Chi te lo racconta?
, praticamente vivo davanti al PC, ma quando posso scappo nella natura e mi riconnetto con me stessa
Ciao, sono Angela, origini abruzzesi trapiantata da 10 anni in Emilia Romagna.
Sono una designer, una tutor universitaria e un membro del team di
Sono cresciuta in montagna ma da quando mi sono trasferita ho iniziato a scoprire anche colline e pianure, posti magnifici che non vedo l’ora di raccontarti.
Il mio IG: @angela.vooh
Oggi ti parlerò della Rocchetta Mattei
Ti racconterò non solo dello splendido palazzo ma anche di un’escursione che è possibile fare intorno al luogo e di dove fare una sosta una volta finita la visita.
Per tutte le tips leggi fino in fondo!
La Rocchetta, che mescola in modo eclettico stili diversi, fu la dimora del conte Cesare Mattei, letterato, politico e medico autodidatta fondatore dell'elettromeopatia, pratica fondata sull'omeopatia. Dostoevskji cita il conte ne I fratelli Karamàzov, quando fa raccontare al diavolo di essere riuscito a guarire da terribili reumatismi grazie a un libro e alle gocce del conte Mattei.
La struttura del castello fu modificata più volte dal conte durante la sua vita e dai suoi eredi, rendendola un labirinto di torri, scalinate monumentali, sale da ricevimento, camere private che richiamano stili diversi: dal neomedievale al neorinascimentale, dal moresco al Liberty.
Durante la visita guidata potrai ammirare diverse stanze dallo stile completamente diverso:
La cappella privata di Mattei: si tratta di una delle stanze più affascinanti del castello, ispirata alla Mezquita di Cordoba, una sala piena di illusioni: le grandi arcate bianche e nere che sovrastano la cappella sembrano essere di marmo ma in realtà sono di legno, il soffitto che sembra intagliato è in realtà semplicemente dipinto, così come sono semplicemente dipinti i finti mosaici presenti sulle pareti. Nella parte superiore della stanza è conservato Il sarcofago del conte, costruito dopo la sua morte, seguendo esattamente il suo volere, come indicato all’interno del suo testamento: non presenta infatti nomi e date tipici delle tombe in stile cristiano, ma scritte, interrotte da piastrelle nere. Da qui si può osservare meglio il soffitto della Cappella e comprendere che non si tratta di stucchi ma di un unico magnifico dipinto. Si tratta quindi di una stanza ricca di simbologie, con riferimenti alla grandezza dell’universo che si scontra con la finitezza umana.
Il cortile dei leoni: fedele riproduzione del cortile dell’Alhambra a Granada, presenta delle piastrelle importate dalla spagna, mentre il resto è tutto materiale locale. Inoltre è possibile vedere sulle colonne i versetti del corano, scritti in maniera impropria in quanto i lavoratori erano locali, e sopra le arcate bellissime formelle che riproducono al centro l’immagine della Rocchetta.
La sala della musica: la sala è in stile liberty, fu portata a termine dal figlio adottivo, Venturoli, era il luogo dove Cesare Mattei passava ore ad ascoltare canzoni e arie, spesso in compagnia della famiglia o degli ospiti. In questa stanza passarono numerosi ospiti, provenienti dalle casate nobiliari di tutta Europa
Lo studio medico: tornano le illusioni in questa sala, dove il soffitto che sembra ricoperto da stalattiti di legno è formato in realtà da semplici creazioni in cartapesta che rendevano possibile l’ isolamento acustico della stanza. All’ interno della sala è presente un jukeboxe dei primi anni del ‘900, che è possibile azionare utilizzando delle monete antiche
Una menzione speciale va anche alle scale “doppie” che concludono il tour del castello e agli esterni del castello, carichi anch’ essi di bellezza e simbolismo
Purtroppo non è possibile visitare tutta Rocchetta Mattei a causa di lavori di ristrutturazione, ma nonostante questo merita assolutamente una visita guidata, per capire e apprezzare fino in fondo una delle bellezze più affascinanti di tutto l’appennino emiliano.
Inoltre nelle vicinanze è possibile fare un percorso a piedi che permette di vedere la rocchetta dall’alto e di scoprire i piccoli paesini circostanti: iniziando da Riola, si parte dalla piazza della chiesa di Santa Maria Assunta, un’opera realizzata dall’ architetto finlandese Alvar Aalto; successivamente si entra all’ interno del sentiero CAI 167 e si attraversa Cà Baldanza, paesino dove non resta che un’antica costruzione. Si va avanti fino alla Collina di Savignano, località importante nel Medioevo per la sua posizione strategica: lungo la strada si può ammirare la vecchia chiesa del paese costruita con il patrocinio del Conte Cesare Mattei. Oltrepassato il paese si giunge ad un’altura denominata “Spiagge di Savignano” sopra le valli del Reno e del Limentra. Proseguendo sul crinale è possibile vedere i piccoli borghi di Scola e Vigo con il suo Sasso. Arrivati tra Palazzina e Traversa si scende verso il Limentra, si supera Cà di Michelò e si prosegue verso Arpiattaroi, che porta il nome che ricorda un vocabolo dialettale che significa nascondersi. Si arriva a Sodi, si attraversa Cà Nova, si prosegue lungo un percorso sconnesso (a causa di una frana) e si scende sulla SP62, che porta direttamente davanti alla Rocchetta Mattei.
Prenotare il biglietto è fondamentale per poter vedere la Rocchetta Mattei. I tour si svolgono solo durante il weekend e comprendono solo un numero limitato di persone; bisogna quindi prenotare con molto anticipo per non rischiare che vadano sold out. Il costo è di 10€ e comprende una visita guidata di circa 1h dove vengono raccontate tutte le cose bizzarre e le suggestioni di questo luogo.
Per i portatori di handicap il castello è totalmente accessibile, grazie alla presenza di ascensori omologati.
Purtroppo non è possibile entrare nella struttura con cani, anche se di piccola taglia.Il posto è raggiungibile sia in macchina che in treno o, se allenati, in bici. Per arrivare in auto da Bologna bisogna prendere l’autostrada A1 in direzione Bologna-Firenze e uscire a Sasso Marconi. Entrare sulla SS64 fino a Grizzana Morandi (Riola).
Se invece vuoi andare in treno, puoi prendere il treno verso Porretta Terme e scendere nella stazione di Riola. Da lì basta fare circa 15/20 min. a piedi (1.2 Km)
Se sei interessat* e vuoi approfondire ulteriormente la storia della rocchetta esistono diversi documentari che ne parlano, uno molto interessante si trova su youtube con il titolo “DEDALUS - LA ROCCHETTA MATTEI”
Una volta finita l’escursione e la visita alla rocchetta è possibile riscendere a Riola e fare una sosta sul lungofiume del Reno, che attraversa il paese
Per suggerimenti, richieste e collaborazioni puoi contattarmi sul mio profilo Instagram @angela.vooh oppure scrivendo a bolognamixtape@gmail.com.
Se ti è piaciuto questo racconto